Insulti a Claudia, la prima vaccinata
«“Davvero mi insultano sui social perché ho fatto il vaccino?”: Claudia Alivernini, infermiera ventinovenne del reparto di Malattie infettive dello Spallanzani, incredula chiede agli amici. Dopo il V-day di domenica, il livore dei messaggi dei no vax si è riversato contro di lei e contro l’Istituto nazionale per le malattie infettive di Roma. I commenti più sgradevoli sono quelli che le augurano reazioni avverse e la morte. “Perché si tiene il braccio in quel modo? Fra 3, 2, 1...”, “Questo non è il giorno dell’inizio, è il giorno della bella inc...”, “Eroe di cosa? Ora si aspetta gli effetti indesiderati”. Qualcuno si sconvolge persino per il messaggio che Claudia ha voluto mandare al Paese, ovvero che fare il vaccino sia un atto d’amore: “Vada ad ingozzarsi di panettone perché a lei che frega se c’è gente che muore. Egoista”, o “Cosa non si fa per la fama”. Ma a essere ricoperto di insulti è lo Spallanzani tutto. E i contrari all’antidoto al coronavirus attaccano con termini non propr