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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Noi e la morte

Di Maria Pia Ciccariello Non abbiamo idea di quanto possiamo essere grati per un pezzetto di vita, per un giorno o per una singola ora all’interno di un caos globale. Siamo circondati da forze che cadono, respiri affannati, lacrime che scendono ,volti tristi, mani che vorrebbero accarezzare, parole vuote Non abbiamo idea di quanta sofferenza esiste adesso in una tenda d’ospedale, in una casa, nei cuori dei più fragili. Noi siamo, qui, invece, siamo così fortunati perché possiamo vivere, sentire i profumi che inebriano ogni ora, passeggiare per tratti brevi ma intensi, respirare aria, guardare le nuvole, qualche aereo volare, immaginare un viaggio lontano che desideriamo accada prima o poi Siamo in grado di amare stare accanto a chi ci guarda con amore, a chi ci sostiene, a chi ci rende felici all’alba quando è ora di colazione, e alla sera quando si è stanchi. Siamo vivi sulla terra, la gente ci riconosce, ci sfiora anche solo con il pensiero La nostra vita è a

“Vindica te tibi”

Di Mariacarmela Di Motta Il significato della parola morte dovrebbe essere definito solo dopo aver ragionato attentamente sul significato della vita. La maggior parte degli uomini vive la propria vita senza porsi obiettivi, vivendola così come viene, quasi come se quella che sta vivendo non fosse la sua di vita. Non ci fermiamo molto spesso a riflettere su cosa in realtà vogliamo fare, su cosa in realtà ci renda felici, semplicemente, tendiamo a non pensarci. In fondo tutti noi sappiamo che la morte non è affatto un evento futuro ma, al contrario, ci incalza e porta via tutto il tempo che abbiamo già “utilizzato”. Ogni giorno moriamo un po’, ci avviciniamo al termine massimo ma facciamo finta di non capirlo fino a quando la morte non ci viene sbattuta in faccia in tutta la sua crudezza, fino a quando il tempo non si ferma e il nostro pensiero, in un modo o in un altro, tende a finire sempre lì, finalmente siamo costretti a pensare. La verità è che l’epidemia sta rivelando in modo esplo

Nel silenzio

Di Roberta Di Donato Il contatto umano: ecco ciò che mi manca di più. Sono fermamente convinta che tramite uno schermo non sia la stessa cosa: mi sembra spesso di essere in un altro universo distante mille miglia dal fascino degli sguardi, dei pensieri condivisi durante le interminabili passeggiate con gli amici. Osservando il mondo da una finestra sembra di non riuscire pienamente a viverlo, come quando guardi alla televisione un bel film che appare surreale, distante dalla tua realtà. Le mura della mia casa sono diventate un limite insopportabili, mi ricordano costantemente che sono stata privata di una libertà che fino a qualche settimana fa davo per scontata. Tutto è estremamente malinconico specialmente per noi giovani, ritrovatici d’un tratto distanti dalla nostra vera vita e dalla quotidianità solita. La realtà appare quasi immobile, i pomeriggi scorrono allo stesso modo e le lancette che segnano le ore si dimostrano quasi inutili davanti ad un tempo indefinibile. Il futuro appa

Nostalgie

Di Maria Lombardi E’ quasi un mese ormai che le nostre vite e le nostre abitudini sono radicalmente cambiate. E’ quasi un mese, che l’Italia è diventata interamente zona rossa e che abbiamo iniziato a non sottovalutare più il coronavirus. Sono morte intanto 10'000 persone e, anche se la Campania non è tra le regioni più colpite, è sempre un colpo al cuore ascoltare la conferenza stampa della Protezione Civile quando vengono comunicati i dati dei contagiati e dei morti, come se fosse un bollettino di guerra giornaliero. In questo periodo “claustrofobico” mi sono ritrovata spesso a riflettere e a pensare a come vivevamo fino a prima dell’inizio della pandemia, e a tutte quelle cose che ritenevo scontate e che adesso desidero ogni giorno di più. Mi mancano le passeggiate per arrivare a scuola con la musica nelle orecchie e le chiacchierate con le amiche prima di entrare in classe. Le risate con i miei compagni e la condivisione delle preoccupazioni confessate tra i banchi di scuola. M

La Terra Promessa (da G. Ungaretti)

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In questi giorni di angoscia profonda quando la morte si impone come presenza assoluta e obbliga ad una riflessione sulla vita, ho riletto Ungaretti che nei suoi canti di guerra e di dolore riscopre il valore della vita. Mi sono soffermata in particolare su questi versi: ULTIMI CORI PER LA TERRA PROMESSA (da Il Taccuino del Vecchio) Se una tua mano schiva la sventura, con l'altra mano scopri Che non è il tutto se non di macerie È sopravvivere alla morte , vivere? Si oppone alla tua sorte una tua mano, Ma l'altra, vedi, subito t'accerta Che solo puoi afferrare Briciole di ricordi La lirica riflette bene, anche se scritta in circostanze diverse, la realtà esistenziale ed umana dei nostri giorni e il senso di impotenza e di fragilità che ci lacera nel profondo dell'animo: anche noi siamo in guerra, in trincea e come Ungaretti sperimentiamo un dolore "assoluto ". L'autore in pochi versi offre un'immagine metaforica della vita fluttuante tra la miseria di u

Noi che la vita tanto abbiamo amato

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Noi che la vita tanto abbiamo amato dall’ infanzia alla giovinezza, fino alla maturità. Noi che abbiamo giocato e studiato. Che abbiamo scoperto il mondo un po’ per volta. Che ci siamo cimentati nello studio e nella ricerca. Nelle speranze e nelle certezze. Negli amori e nei dolori. Noi che abbiamo fatto la nostra parte riproducendo la specie umana. Noi che abbiamo patito dolori e perdite. Noi che non si siamo sottratti al dovere di cittadini. Noi di allora e gli stessi di oggi, che abbiamo più ricordi che progetti. Che in molti ci ritroviamo davanti le scuole a prendere in consegna i nipoti. Noi che dividiamo i nostri averi, case o pensioni, con chi ne avesse bisogno. Che accorriamo ad alleviare le paure, timori o necessità di giovani spaventati. Ancora noi, che coltiviamo storia e saggezza, percorsi sperimentati di trasformazione delle cose e degli umani. Presenti, attivi, generosi. E molti altri, che restano saldi in posti di grande responsabilità nei luoghi delle decisioni politich

Perchè la Germania ed i paesi del Nord Europa sono così riluttanti ad "aiutare"?

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Succede Oggi Sole e nuvole su Triveneto, Toscana e Sicilia. Pioggia sul resto d’Italia. Temperature in diminuzione • Giornata internazionale della visibilità transgenere • Giornata mondiale del backup • L’autopsia del cuoco italiano di 19 anni morto di coronavirus a Londra • Il Maxxi dà la parola a Renzo Piano, che ci parla dalla sua casa di Parigi • Su Rai Uno, a partire dalle 20.30, quattro ore di musica con gli artisti italiani che suonano da casa per raccogliere fondi da destinare alla Protezione civile • Il Vangelo di oggi: Gesù parla ai farisei. Perchè la Germania ed i paesi del Nord Europa sono così riluttanti ad "aiutare"? " I Paesi mediterranei associano sempre il termine “manovra espansiva” al termine “solidarietà”. Ora, “solidarietà” vuole dire che qualcuno aiuta qualcun altro: e, senza inutili giri di parole e senza nascondersi dietro il dito della retorica, siccome l’Italia non può aiutare i Paesi nordici, può solo voler dire che i Paesi nordici devono aiuta

La morte dà valore alla vita

Di Rachele Botte Migliaia sono le domande e i sentimenti, talvolta contrastanti, che ci poniamo e percepiamo quotidianamente circa la morte. Cos'è effettivamente la morte? Vuoto totale? Assenza di ogni percezione? L'ultimo stadio della nostra vita o un nuovo inizio? Potremmo passare intere giornate a interrogarci su tale argomento, ma le risposte non riuscirebbero mai ad appagarci del tutto. La morte non è in opposizione alla vita, non c’è dualismo in questo, come molti pensano. Al contrario, la vita e la morte sono complementari. Nella morte troviamo, dunque, il senso della vita, il suo valore, i suoi limiti temporali, comprendiamo l'importanza del vivere bene ed intensamente quel 'poco' che ci è concesso. Riflettiamoci, ogni giorno è come se morissimo sempre di più, in quanto ci avviciniamo repentinamente a quel fatidico momento. Che senso ha, dunque, sprecare il nostro tempo in futilità e nella paura del domani? Proprio in virtù di questa consapevolezza, dobbiam

Qualche segnale positivo, ora servono scelte mirate (e ragionate)

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Il “dato” è che il numero dei nuovi casi di coronavirus rilevati quotidianamente in Lombardia (la regione che è temporalmente più avanti nello sviluppo dell’epidemia) sembra aver smesso di crescere a partire da una decina di giorni circa attestandosi, al di là delle oscillazioni quotidiane (colonnine azzurre), intorno a un flusso di circa 2.000 nuovi contagi rilevati ogni giorno come indicato dall’andamento della media mobile a 3 giorni (linea punteggiata nera). Ovviamente una cosa sono i contagi che ogni giorno vengono RILEVATI tramite l’effettuazione di analisi sui tamponi e contabilizzati nel sistema di monitoraggio delle autorità sanitarie e una cosa sono i contagi EFFETTIVI che ogni giorno avvengono realmente. I primi sono un sottoinsieme dei secondi e il loro numero dipende, anche, dal numero di verifiche effettuate (e riportate nelle statistiche)  e dai criteri con cui i test vengono fatti. Tuttavia poiché il numero di tamponi giorno (linea azzurra) non è diminuito nell’ultimo p

Mancanze

Di Marta Cavaliere Difficile riassumere in poche righe tutto ciò che ci manca in questi giorni. La nostra vita è cambiata totalmente in un batter di ciglia. Noi, che eravamo abituati a vivere una vita frenetica, dinamica, spesso anche stressante ma sempre piena di emozioni che riempiono il cuore, ci ritroviamo ormai a vivere le nostre giornate tra le quattro pareti di casa e a guardare la realtà che ci circonda dal vetro di una finestra. Noi, che non apprezzavamo quasi nulla della vita che ci è stata portata via, ora apprezziamo anche solo lo spiraglio di luce che entra dalle fessure della finestra e che ci sveglia la mattina. Prima non volevamo alzarci dal letto alle sei e trenta per andare a scuola, ora son convinta che pur di uscire ci sveglieremmo anche alle cinque. Ci manca da morire la nostra normale quotidianità: gli impegni scolastici, il viaggio in pullman, l’appuntamento settimanale in palestra. Ma soprattutto, ciò che ci manca di più, sono le persone amiche e che amiamo come

L'importanza della famiglia

Di Nicola Cammarano Le persone affrontano il dolore in maniere diverse. C’è chi si chiude in se stesso, chi si affida al potere dei social per cercare supporto; chi invece tiene duro e affronta tutto senza paura, invitando alla resistenza. Tuttavia, quando viene a mancare tutto questo, quando non ce la si può fare da soli, interviene l’elemento fondante, il nucleo principale della società umana: la famiglia. Ci pare ormai chiaro che questo è per noi uomini un periodo duro: vengono a mancare le cose che più davamo per scontate come il contatto con gli altri. A chi di noi non mancano gli incontri anche casuali che facevamo con le persone per strada, conosciute o sconosciute che fossero ... La reclusione ci affligge, ci crea una sensazione di disagio che ci snerva, crea dentro di noi il desiderio sempre più forte di avere interazioni sociali. D'altronde si sa, l’uomo è l’animale sociale per eccellenza, l’unico capace di relazionarsi in modi diversi con ogni altro uomo. È in questo per

Abbiamo chiuso, siamo tutti uguali

L’impulso che arriva dal mio cervello mi fa notare che la città è vuota e la memoria mi fa rivivere l’esperienza della città d’Agosto, come diceva Jovanotti. Si la strada è vuota ma i palazzi sono gonfi, tutte quelle finestre, tutti quei piani di ciascun palazzo sono pieni, tutto il giorno, tutti i giorni e non solo dove passo io, non solo oggi, per un mese, non è Agosto, è Marzo 2020 e… abbiamo chiuso. Non c’è più io, non c’è però, non conta la tua opinione, chi sei, cosa fai. Chiuso, è pandemia. E di fronte a questo siamo tutti uguali e facciamo tutti i conti con noi stessi, ciascuno arriva a questo momento da mille storie diverse,  ma per tutti in questo momento la storia è una sola. Tutti fermi, tutti vulnerabili, tutti fragili e poi c’è il tempo. Una vita a correre dietro a non si sa bene cosa e ora non ci resta che il tempo. Ora fermi, cosa è superfluo, cosa è essenziale, volevamo tutto, abbiamo solo il tempo e noi stessi. Tutti noi stessi insieme, uguali, dopo la corsa sfrenata

Chi di Speranza vive…

Sono convinto della fugacità della vita e della sua conclusione nel nulla e nell’oblio e quindi difficilmente hanno un effetto rigenerante su di me le sottili distinzioni che ho letto sulla stampa tra un’indulgenza plenaria, che sembrerebbe essere stata concessa dal Papa, nella solitudine di piazza San Pietro, e un’indulgenza parziale, suggeritagli, probabilmente, da qualche Cardinale meno generoso. Sono convinto, passando a cose più terrene, che giovanotti di “brutta speranza” che avrebbero fatto la fame senza la provvidenziale stupidità (invincibile, perché protetta in excelsi s e favorita dagli stessi sacerdoti di Dio) di chi li ha votati (o ha costretto gli Italiani a votarli, con un sistema elettorale truffaldino da Repubblica delle Banane) non possano oggi essere, essi, senza alcuna competenza e credibilità, a occuparsi con prospettive di successo della “fame” prossima ventura della maggioranza degli Italiani  Sono deluso dal fatto che all’inefficienza del potere pubblico, nel ge

Visto da NY: USA e U.E. a confronto per il dopo COVID-19

Come saranno gli USA e l'U.E. dopo il coronavirus? Per l'America vedo tre sfide principali: la presidenza, il sistema sanitario e la ri-definizione di "guerra". Anche per l'Unione Europea, ci saranno tre sfide da affrontare: il ridimensionamento dell'Unione, nuove alleanze e l'aumento della corruzione, particolarmente in Italia. Per entrambe le aree, per quanto si sia potuto analizzare fino ad ora, la ripresa economica non dovrebbe essere troppo difficile. Questa recessione è stata creata per risolvere un problema sanitario e la maggior parte dei settori si rimetteranno in moto appena l'emergenza si estingue. Quanto alla presidenza USA, se il presidente in carica, Donald Trump, avrà la fortuna dalla sua parte, e l'epidemia rientrerà in condizioni gestibili prima dell'estate, potrà tranquillamente dirigersi verso la rielezione. Se invece continuerà oltre l'estate, lo stimolo finanziario di 2.200 miliardi non basterà e, anche con un ulteriore

Attimi di senso

Di Marialuisa Stanziola Se ora con calma, semplicemente, cercassi di esprimere ciò che penso, direi che non penso. Il silenzio mi bagna come il mare fa con la sabbia, mentre cerco di tener in vita il ricordo di un sorriso, di una corsa, di un amico, di un attimo di felicità o di un pomeriggio intero trascorso ai piedi di un albero di ulivo, non esattamente all'ombra, ma sotto i raggi di un sole che filtrano e accarezzano benefici il volto; all'ombra di una luce che non acceca, ma chiarisce il senso di ciascuna ruga sul volto del nonno che è fatica, impegno, delusione e infine raccolta , soddisfazioni. Però tutto sfuma in un grido di spavento e di dolore insieme. Un tempo, il mio tempo era scandito da una lotta costante tra il pensare e il fare. Ora in me ritorna un senso di naufragio, un senso di perdita e di smarrimento che avverto nell'attimo in cui le mie certezze crollano, in cui ansia e preoccupazione mi assalgono. Apro gli occhi, osservo, avverto il pericolo e li rich

La convalescenza

Per un po’ di tempo non ho scritto nulla sul nostro bel giornale perché il 10 febbraio mi hanno sostituito la valvola aortica, un’operazione ormai di routine ma che comporta una lunga convalescenza. Come sempre, la sofferenza e le umiliazioni (il paziente “oggetto") non sono mancate ma, come sempre, le sofferenze e umiliazioni avvicinano a Cristo. Mi è capitato di riflettere su questa pedagogia anzi questo stile di Dio. La mangiatoia dove fu deposto Gesù, che è diventata un simbolo poetico, in realtà, diciamolo pure, faceva schifo anche se san Giuseppe l’avrà sistemata nel miglior modo possibile. La via Crucis è uno spettacolo angosciante e le parole di Gesù in un bel contesto campestre sono state: “ beati quelli che piangono… ” con quel che segue. Insomma seguire Gesù significa una gran bella cosa nel cuore e nella testa ma anche un percorso sconveniente da un punto di vista umano. Eppure è innegabile la felicità dei santi. Nei mistici è particolarmente evidente: Santa Caterina

Come arriva il materiale sanitario in Italia?

Il materiale sanitario per proteggersi dal coronavirus viene fatto arrivare in Italia dalla Jas Jet Air Service, una società milanese che ha ramificazioni in tutto il mondo. “Lavoriamo soprattutto con aerei charter - spiega Biagio Bruni, fondatore e presidente della Jas -. Ma siccome il trasporto aereo è bloccato, affittare un Jumbo 747 comporta spese enormi. Dalla Cina ogni volo costa più di un milione di euro”. Finora da Pechino sono arrivati a Malpensa tre voli con carichi di abiti usa e getta, scarpe, vestiti protettivi, mascherine e ventilatori. A bordo di due aerei sono stati trasportati 3 milioni di mascherine che la Protezione civile aveva ordinato in Sud Africa. Altri 2 milioni di mascherine vengono dal Brasile. “I nostri operatori - racconta Bruni -, quando vanno a prendere in consegna il materiale da caricare sugli aerei, prima di accettare la merce, aprono i colli e si assicurano che corrisponda a ciò che era stato richiesto”. In pochi casi si è verificato un ritardo nelle

Non è leale continuare a far politica col paese al tappeto e il governo impegnato in una guerra contro la morte

Stimo molto Mario Draghi. Tanto da essermi stupito che, alla formazione del governo, nessuno l’abbia proposto come Ministro dell’Economia. Forse perché considerata una diminutio per chi ha gestito Bankitalia e BCE. Questa è la logica di un potere minore che il Coronavirus ha già cancellato. Ora, però, non c’è bisogno di lui. Non sappiamo se è in grado di sostenere il ruolo di premier in questa situazione che è più sanitaria che economica. Per di più sarebbe uno schiaffo che Conte non merita, essendosi comportato come pochi altri avrebbero saputo. Ai soldi penseremo una volta salvi. Uomini e donne innamorati in crisi d’astinenza e intere famiglie senza reddito Nonostante la solerzia e l’impegno esemplare del premier, il governo ha dimenticato di indennizzare due benemerite categorie che prosperano da sempre in Italia. Si è pensato persino di alle baby-sitter ma non agli amanti e ai ladri, povera gente chiusi in casa come persone morigerate e oneste. Vergogna! Nemmeno con l’autocertifi

Per l’affermazione del diritto e della legge

Per favorire un clima di unità nazionale, il Governo, dal Presidente del Consiglio all’ex Ministro della Giustizia Orlando, escludono che vi possa essere una qualsiasi azione per uscire dalla violazione di leggi e trattati internazionali da parte dello Stato nei confronti di agenti di polizia penitenziaria, detenuti e tutto il personale che lavora nelle carceri. Questo mentre ieri, nel silenzio mediatico, il segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, rendeva noto che in tutta Italia sono una trentina gli agenti penitenziari e oltre una decina i detenuti positivi al coronavirus. Intanto, sarebbe utile conoscere le cifre ufficiali dell’epidemia all’interno delle carceri, infettati e morti; e per quanto riguarda i detenuti i morti dal 1° gennaio ad oggi in regime di detenzione e ad un mese dalla fine della detenzione, visto che non sono pochi i casi di detenuti liberati in prossimità della morte. Il Segretario del Partito Radicale Maurizio Turco e il tesoriere Ire

Reddito di emergenza e niente tasse per due mesi. Ecco cosa prevede il decreto di aprile

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Succede Oggi Pioggia su gran parte d’Italia, e neve sull’arco alpino. Temperature in lieve diminuzione • Si conclude in Cassazione il processo a Denis Verdini • I vertici italiani del calcio discutono il taglio allo stipendio dei giocatori • Giornata mondiale del disturbo bipolare • Incontro in rete con Alessandro Perissinotto sulle strategie dello storytelling • Il Vangelo di oggi: «Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra». Reddito di emergenza e niente tasse per due mesi. Ecco cosa prevede il decreto di aprile Anche chi lavora in nero potrebbe avere diritto al reddito di emergenza (Rem). Il bonus da 1.600 – versato in due tranches, una ad aprile, l’altra a maggio – dovrebbe andare a sostegno dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali e reddito, ai precari, agli stagionali. Per i dipendenti c’è la cassa integrazione con il primo assegno entro il 15 aprile, per gli autonomi il fondo da 600 euro (che potrebbe arrivare a 800). Questa è l’idea che l’esecutivo di Conte sta st

Intervista a Martina Benedetti una degli “Eroi” in trincea contro la pandemia da Coronavirus

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Un bilancio difficile da accettare quello che ogni giorno ci racconta di decessi e contagi avvenuti in seguito a contaminazione da coronavirus in Italia. Il 27 marzo, il giorno più nero dall’inizio dell’epidemia in cui hanno perso la vita 969 persone, la Protezione Civile ci ha riferito di ben 9.134 decedute e 86.498 contagiate dall’inizio dell’epidemia. Un bollettino che solo qualche mese fa sarebbe stato probabilmente inimmaginabile anche per virologi ed esperti del settore. In campo, in prima linea nella dura lotta quotidiana per salvare vite umane, il personale sanitario che ha già contato ben 51 medici deceduti. Tra la popolazione pare ci sia ancora chi trova difficile capire la necessità di rimanere a chiuso in casa, di rispettare le prescrizioni fornite da Protezione civile, Governo e comunità scientifica. Martina Benedetti giovane infermiera impiegata presso il Noa di Massa , volto ormai noto ai più per aver postato una foto del suo volto segnato dalle interminabili ore di lav

Coronabond, Europa, Germania: fine di una illusione?

La proposta italiana di emettere titoli di credito garantiti dall'Ue per fare fronte alle difficoltà economiche dei paesi Europei colpiti dal virus (principalmente Italia, Spagna, Francia) ha avuto subito l'ostilità dei paesi del nord Europa che si sono accodati alla Germania nel bloccare, almeno per ora, l'iniziativa in proposito: tutto il resto, compreso l'eventuale ricorso alternativo al Meccanismo di Stabilità Europea (MES) sono cortine fumogene per dissimulare la dura realtà di una UE in profonda crisi. E' anzitutto da chiarire che il MES ha un fondo di 750 miliardi di €, di cui già 106 già utilizzati per concedere prestiti ad alcuni paesi (Portogallo, Cipro, Spagna): anche se fossero utilizzate tutte le capacità residue i prestiti da concedere sarebbero comunque insufficienti per far fronte alle esigenze di tutti i paesi colpiti dalla pandemia. E' da ricordare (ed è questo il punto più controverso) che al momento della concessione del prestito il MES può i

Fare lo chef è davvero un lavoro stressante: lo dice la scienza

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“The Guardian” pubblicò un articolo in cui, citando un’indagine qualitativa promossa dal sindacato dei cuochi britannici e irlandesi, per la prima volta si mettevano in luce gli effetti negativi dello stress sulla salute degli chef. Ma fare lo chef è veramente cosi stressante? E soprattutto qual è il rapporto tra stress psicologico e la presenza di malattie professionali nell'intera popolazione di chef ? A queste domande ha cercato di rispondere uno studio promosso dalla Federazione italiana cuochi (Fic) e diretto dall’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irib) di Cosenza, a cui ha partecipato l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, pubblicato sulla rivista Frontiers Public Health. by Michael Browning on Unsplash “Il lavoro dello chef è uno di quelli più esposto a rischi per la salute dovuto allo stress, ma mai nessuno ha fornito una valutazione scientifica quantitativa dei rischi e delle sue caratteristiche”, spiega Anton