Commissioni sui servizi di pagamento bancari a 9,3 miliardi, volano in alto i risultati delle banche italiane

Le commissioni sui servizi di pagamento delle banche italiane hanno raggiunto nel 2023 la cifra record di 9,3 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6% tra il 2021 e il 2023. Questo incremento è trainato principalmente dai ricavi derivanti dall'uso delle carte di pagamento da parte dei clienti, che hanno registrato un CAGR dell'11%.





Mentre il 2024 sarà l'anno in cui i pagamenti digitali in Italia eguaglieranno quelli in contanti, le nuove normative dell'Unione Europea, come la PSD3 e l'introduzione dell'euro digitale, liberalizzeranno ulteriormente il settore. Ciò costringerà le banche a effettuare investimenti aggiuntivi per adeguarsi.





Queste innovazioni regolamentari europee nel campo degli strumenti e dei sistemi di pagamento potrebbero rappresentare sia un'opportunità di crescita sia un rischio per le banche. Se riusciranno ad adeguare i loro modelli di business, tali regolamentazioni potranno diventare una ulteriore fonte di ricavi—al pari delle commissioni sulla consulenza finanziaria o sulla bancassurance—e contribuire alla stabilizzazione del conto economico, presumibilmente indebolito da riduzioni dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.





Queste considerazioni emergono dalla ricerca “Il valore dei servizi di pagamento nel sistema bancario italiano”, realizzata da Excellence Payments del Gruppo Excellence. Lo studio analizza dieci banche commerciali italiane: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER, Monte dei Paschi di Siena, Crédit Agricole, BNL/BNP Paribas, Credem, Banca Popolare di Sondrio e Banco Desio.





Secondo la ricerca, nel settore bancario italiano le commissioni legate ai servizi di pagamento—come conti correnti, bonifici, carte di pagamento e altri ordini di pagamento—sono in costante crescita dal 2021. I ricavi sono passati da 8,3 miliardi di euro nel 2021, a 8,9 miliardi nel 2022, fino a raggiungere 9,3 miliardi nel 2023.





Analizzando nel dettaglio le dieci banche considerate, che rappresentano il 69% dei ricavi da servizi di pagamento generati in Italia nel 2023 (pari a 6,9 miliardi di euro), la ricerca valuta un indicatore chiave: il peso delle commissioni di pagamento sul totale delle commissioni attive, suddiviso in tre cluster di banche.





Per le banche medie (Banca Popolare di Sondrio, Credem, Banco Desio), questo valore è passato dal 42% nel 2021, al 43% nel 2022, fino al 45% nel 2023. Per le grandi banche nazionali (BPER, Banco BPM, BNL/BNP Paribas, Crédit Agricole, Monte dei Paschi di Siena), è aumentato dal 31% al 33% al 34%. Per le due leader di mercato (Intesa Sanpaolo, UniCredit), è cresciuto dal 27% al 28% al 30%.





La capacità delle banche di generare valore dagli strumenti di pagamento è stata valutata utilizzando tre indicatori: il rapporto tra le commissioni di pagamento e la liquidità gestita, il numero di clienti serviti e il numero di filiali.





I risultati indicano che l'efficienza nella gestione di questo business non è direttamente correlata alle dimensioni degli istituti di credito. Nel ranking del 2023, basato su questi indicatori, spiccano Banco Desio con un indicatore sulla liquidità di 1,11, su numero di clienti di 0,31 e su numero di filiali di 0,73, seguito da Intesa Sanpaolo (rispettivamente 0,83, 0,18 e 0,56) e da Credem (0,80, 0,18 e 0,51).





"Il 2024 sarà il primo anno in cui i pagamenti digitali eguaglieranno quelli in contanti in Italia", afferma Andrea Gnetti, CEO di Excellence Payments. "Questo conferma il ruolo del settore come leva di crescita delle commissioni per le banche e come straordinario strumento di fidelizzazione della clientela. Il successo futuro delle banche dipenderà dalla loro capacità di adeguare i modelli di business all'avvento delle nuove regolamentazioni europee, in particolare la Payment Service Directive (PSD3) e l'introduzione dell'euro digitale, che entreranno in vigore nei prossimi anni favorendo una maggiore apertura dei servizi finanziari nel settore dei pagamenti (open banking). Il mancato adeguamento a tali modelli potrebbe rappresentare un rischio per la loro crescita."





"Il settore dei pagamenti è sempre più rilevante per le banche", dichiara Maurizio Primanni, CEO del Gruppo Excellence. "In un contesto in cui i tassi di interesse sono presumibilmente destinati a diminuire, la gestione efficiente dei servizi di pagamento può rappresentare un'importante leva per stabilizzare il conto economico. La nostra ricerca dimostra che in questo ambito c'è ulteriore margine di crescita, a patto che le banche sappiano ripensare le loro strategie in chiave digitale. Questo è particolarmente vero per quelle con un forte radicamento territoriale che in passato hanno investito meno nello sviluppo di nuove linee di business, come il wealth management o la bancassurance."



Moondo
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