Ci vuole un semaforo per andare oltre lo specchio di Alice

Il falò delle vacuità che ha preceduto la rielezione forzata del presidente Mattarella ha certificato senza ombra di dubbio la crisi di un sistema politico e partitico che riesce ancora a non collassare, come acutamente notato da Stefano Rolando, solo grazie alla macchina del tempo che tiene un autorevole democristiano al Quirinale, un autorevole socialista alla Consulta e un autorevole liberale a Palazzo Chigi.





In questa situazione, “meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità” (antico detto cinese): è questo lo spirito che ci ha guidato nel convocare il Congresso Civico Riformista con il temerario obiettivo di cercare una risposta nuova  a problemi non nuovi e compagni di viaggio disposti ad avventurarsi nel mondo ignoto che c’è  Oltre lo specchio di Alice, come ci sollecita a fare il più giovane di mente e di spirito fra noi, Piero Bassetti.





Una prima, piccola luce può venire dall’accordo cosiddetto del “Semaforo”, la coalizione programmatica e di governo che sostiene il neocancelliere Scholz e che ambisce a trovare una sintesi nuova fra le grandi culture politiche socialiste, ecologiste e liberale per affrontare le principali voragini che si stanno aprendo nella nostra società, l’emarginazione e le disuguaglianze sociali e l’emergenza ambientale, unendo e non contrapponendo – o peggio ignorando – sensibilità sui temi  e competenze.





E’ una possibile strada per superare anche il baco tuttora esistente nell’istituzione europea che è unione monetaria ma non politica: l’adozione del Pnnr, il primo caso di  presa in carico politica ed economica collettiva e di governo europeo, è un significativo passo in quella direzione, ma il rischio del ritorno alle asimmetrie dei parametri di Maastricht e della contrapposizione fra frugali e pigs mediterranei non è dietro l’angolo, comincia già a intravedersi nelle dichiarazioni di falchi e falchetti in volo a Bruxelles.





Dedicheremo a questo filone di ricerca il rapporto proficuamente avviato con gli ecologisti europei di FacciamoEco, partecipando alle loro iniziative e riflessioni ed organizzando assieme un incontro congressuale di approfondimento proprio sul “Semaforo” tedesco, che vedrà l’intervento di esponenti dei Verdi europei oltre ai socialdemocratici e liberali di casa nostra.





Non potremo evidentemente trascurare, essendone stati tra i sostenitori, le iniziative che si svilupperanno nell’area cd centrista e riformista che si intravede in formazione per effetto della disgregazione del centrodestra sovranista e dell’evanescenza, per non dire altro, dell’asse “fortissimo”  fra Pd e 5stelle a guida Conte: se cesseranno o saranno limitati i personalismi  di autoproclamati leader che pensano di essere “arrivati” con l’apposizione del proprio nome nel simbolo e se l’ossessivo tatticismo mascherato da pragmatismo non soffocherà sul nascere un confronto su pensiero lungo e prospettive che vadano oltre il recinto del mondo chiuso romano, da questa area potrà e dovrà venire una spinta contro la frammentazione e l’irrilevanza dei partiti-francobollo che hanno sacrificato agli interessi  di bottega progetti politici che in sede locale avevano una chance importante che è stata colta solo marginalmente.





Potremo arrivare ad una scelta e contribuire con altri all’apertura di una nuova fase della politica italiana ed europea e all’avvento, inevitabile ed indispensabile, di nuovi protagonisti e leader di un futuro che è già presente e ne fa sentire la mancanza, utilizzando il nostro essere civici impegnati politicamente, con una motivazione ed un legame con i problemi concreti delle comunità come stella polare dell’impegno, della riflessione e dell’azione.





E’ la sola condizione irrinunciabile che poniamo per discutere con chiunque.



Moondo
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