"Non te la prendere". Una frase da complice di violenza su una donna
“Non te la prendere” ma si può commentare così una molestia? In diretta una donna, una professionista, una giornalista viene molestata, palpata colta di sorpresa non potendosi neanche difendere?
Pongo la domanda a tutti!
L’Ordine dei Giornalisti dovrebbe sospendere il giornalista in studio e la Polizia potrebbe rintracciare il finto macho dalla mano lunga che avrei voglia di mettere in un angolo per spiegargli a quattr‘occhi che è un reato, è un oltraggio, è una molestia.
È da poco passato il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, tutti hanno fatto dichiarazioni, pubblicato post e poi due giorni dopo accade questo episodio mentre le donne manifestano a Roma.
Ma basta lavarsi la coscienza con frasi fatte, siamo stufe e stufi, perché ci sono tanti uomini che credono nella stessa causa, ma basta, basta all’impunità. Quello che è accaduto davanti allo Stadio Castellani di Empoli è davvero inaccettabile, un episodio gravissimo, tutta la mia solidarietà a Greta Beccaglia e a tutte le donne che ogni giorno subiscono molestie.
Questo è la reazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana che ieri denuncia "l'episodio gravissimo di molestia nei confronti di una giornalista avvenuta in diretta tv al termine della partita Empoli-Fiorentina, nei giorni in cui è massima l'attenzione sul contrasto alla violenza nei confronti delle donne".
L'Ordine regionale inoltre "esprime piena solidarietà alla giornalista Greta Beccaglia che è stata subito contattata dal presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, Giampaolo Marchini".
Cpo Fnsi, Cpo Usigrai e Giulia Giornaliste "esprimono solidarietà alla collega, vittima di un gesto odioso mentre sta facendo il suo lavoro e stigmatizzano quanto detto in studio che derubrica la violenza ad atto goliardico". "Nessuno ha il diritto di toccare una donna senza il suo consenso, in nessun contesto, e nessuno deve sentirsi legittimato a cercare attenuanti, alimentando stereotipi di cui è ancora ammantata l'informazione, anche quella sportiva", prosegue la nota. L'Ussi "esprime massima solidarietà alla giornalista Greta Beccaglia, condanna la molestia subita dalla collega e stigmatizza chi minimizza, anche con parole e comportamenti da condannare, perché offendono la dignità e la professionalità".
Belle parole: condannare, stigmatizzare… bene e quindi il conduttore dallo studio continuerà a minimizzare, il cretino che ha compiuto violenza se ne vanterà con gli amici, Greta si prenderà anche qualche insulto in più perché la demenza di certi ambienti giustificherà il fatto di essere una bella ragazza come causa della molestia. Invece sono questi gli esempi che vanno dati a tutti a giovani e non giovani, uomini e donne, è da qui che si parte nessuno deve permettersi e nessuna donna deve accettare e sopportare.
Bisogna mettere un BASTA definitivo, basta con gli slogan la violenza va fermata senza giustifiche. Mia figlia deve sentirsi sicura e libera, deve sapere che c’è uno Stato che la protegge , che c’è una società civile che non giustifica e che sa proteggere.
Il clamore di ciò che è accaduto tra qualche giorno scemerà e un altro idiota si sentirà maschio molestando una donna, se davvero è una battaglia di tutti dobbiamo essere uniti, giustizia, società civile, scuole, università e famiglie e nessuno deve abbassare la guardia, che la frase “ non te la prendere” sia bandita definitivamente.
Moondo
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