Barcellona: l'esperimento covid permette a 5.000 persone di partecipare ad un concerto live

Rassegna stampa della settimana dal 21 al 28 marzo





Non accadeva da più di un anno. Emozionante e speranzoso, potremo definirlo così il nuovo esperimento tenutosi a Barcellona. Il primo vero concerto da prima della pandemia: 5.000 partecipanti senza limiti di distanziamento, euforici ed emozionati per un evento, che ad oggi, appare un privilegio per pochi.





Tutto questo è accaduto al Palau de Sant Jordi, dove è andato in scena lo show della band Love of Lesbian.





Un concerto reso possibile dallo screening accurato verso tutti i partecipanti che hanno avuto l’obbligo di sottoporsi ad un test antigenico. Solamente 6 persone, fra i 5.000, sono risultate positive e non hanno potuto far parte dell’evento.





Un esperimento che ha raccolto ottimi frutti, stimolando la speranza dei promotori e del pubblico, affinché eventi del genere, e con una portata maggiore, possano tornar a far parte della nostra quotidianità da questa estate.





Tornare a vivere l’esperienza di partecipare ad un concerto, poter urlare, saltare, abbracciarsi, poter riconquistare a piccoli pezzi una normalità proibita. Un traguardo conquistato solo attraverso competenza, minuziosità e organizzazione.





Nessun distanziamento fra partecipanti, tampone antigenico per poter accedere e l’obbligo di indossare sempre una mascherina Ffp2.





I partecipanti all’interno sono stati divisi in gruppi di 1800 persone, con la possibilità di consumare le bevande in uno spazio delimitato. Già lo scorso dicembre si sono tenuti in Catalogna due concerti dal vivo con regole simili, anche se il numero dei partecipanti era stato inferiore. L’iniziativa pilota è stata pensata per stabilire un nuovo protocollo da adottare in tutti i paesi nell’immediato futuro.





RUSSIA





L’oppositore Aleksej Navalnyi sta scontando una condanna a due anni e mezzo in una colonia penale nella regione di Vladimir Putin.





Il 25 marzo i suoi collaboratori hanno presentato una denuncia all’amministrazione penitenziaria e alla procura generale esprimendo forte preoccupazione per la sua incolumità fisica e psicologica.





Navalnyj, secondo quanto riporta il giornale Internazionale, sarebbe sottoposto a “torture tramite privazione del sonno” e accuserebbe forti dolori alla schiena e alla gamba destra.





NUOVA ZELANDA





La Nuova Zelanda continua la sua battaglia in tutela dei diritti delle donne e diventa uno fra i primi paesi al mondo a promuovere un congedo retributivo per le lavoratrici a seguito di un aborto spontaneo.





Tre giorni di congedo retribuiti per lutto, questa è la nuova legge approvata all’unanimità dai deputati in Parlamento. Solamente l’India prevede sei settimane di congedo in caso di interruzione spontanea di una gravidanza.





Ginny Andersen, la deputata laburista, promotrice della legge, ha dichiarato in Parlamento “Spero che saremo tra i primi, ma non tra gli ultimi, e che altri paesi cominceranno a legiferare per un sistema di congedi più umano e equo, che riconosca la sofferenza e il dolore successivi ad aborti spontanei e morte alla nascita”.





Un coraggioso passo avanti a seguito delle numerose iniziative legislative appoggiate dalle organizzazioni per i diritti delle donne. Una legge in grado di abbattere il pregiudizio, il tabù e lo stigma che si cela dietro il lutto di un aborto spontaneo.





Corea del Nord
Il 26 marzo l’agenzia di stampa ufficiale Kcna ha confermato il test missilistico del 25 marzo, affermando che sono stati lanciati due missili tattici guidati di nuova generazione. Secondo quando riporta il giornale Internazionale, i missili in grado di trasportare testate nucleari hanno raggiunto i loro obiettivi nel mar del Giappone dopo aver percorso più di seicento chilometri. Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno contestato il test missilistico condotto in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.





INDONESIA





Accade in Indonesia, nella provincia del Sulawesi meridionale. Due kamikaze donne si sono fatte esplodere davanti ad una chiesa cattolica di Makassar, subito dopo la fine della celebrazione. La polizia indonesiana ha registrato, a seguito dell’esplosine, quattordici feriti, fra cui quattro guardie.





Le due attentatrici suicide sono arrivate a bordo di una moto e si sono fatte saltare fuori dal cancello principale. “Volevano entrare nel complesso della chiesa” ha testimoniato il portavoce della polizia Argo Yuwono.





La celebrazione era finita da poco, erano circa le 10.30, l’edificio era affollato di fedeli accorsi per la celebrazione della Domenica delle Palme.





Il parroco della chiesa, Wilhelmus Tulak, molto provato dall’accaduto, spiega che un gruppo di fedeli stava uscendo dalla chiesa mentre un altro stava entrando.





Gli artefici dell’attentato hanno perso la vita a seguito dell’esplosione, la moto è andata distrutta e la polizia sta ancora cercando di identificare i corpi per capire il movente di questo attacco.





Il gruppo estremista Jemaah Islamiyah non ha ancora rivendicato l’attentato, quindi non si esclude che sia stato un gesto indipendente.





STATI UNITI





George Tyndall, 74 anni, ginecologo presso la University of Southern di Los Angeles, è stato arrestato nel 2019 con l’accusa di aver commesso abusi sessuali su centinaia di pazienti all’interno del campus universitario. Il 25 marzo la University of Southern California, ha finalmente raggiunto l’accordo, pagando la cifra di più di un miliardo di dollari di risarcimento per gli abusi commessi dal ginecologo.





Al momento l’uomo, come riporta il giornale Internazionale, è in libertà su cauzione in attesa di processo e rischia una condanna a più di 50 anni di prigione.



Moondo
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