Il Calcio, Facebook e la Cuccarini sono i veri problemi dell’Italia che stupidamente trascuriamo





Chissà se Zingaretti si accorderà con i grillini per formare un nuovo governo. O se Di Maio accetterà l’offerta di Salvini di continuare assieme l’esperienza politica. Sono ore decisive per il destino del paese, che, però, è più preoccupato per la polmonite di Sarri. Non che gli importi la salute dell’allenatore della Juve, ma purtroppo non sarà in panchina per le prime di campionato. Altro motivo di apprensione per molti elettori è la sorte di Icardi e della moglie. Speriamo che in caso di elezioni anticipate questa volta non si voti, come di solito, la domenica. Proprio quando ci sono le partite.





Episodi di razzismo durante una partita di giovanissimi
Calcio, in Italia una religione, una droga... molto più della politica




Ecco
l’esempio che il Parlamento dà alle nuove generazioni





Ero contento
della “diretta” su Rai Uno in occasione della crisi di governo. Così - mi sono
detto - gli elettori hanno modo di avvicinarsi alla Politica, soprattutto i
giovani, che sembra non riguardarli. Cinque ore di collegamento. Dibattito
interessante. Ma che cosa ha colpito maggiormente l’attenzione dei
telespettatori? Anziché ascoltare gli interventi dei colleghi, senatori e
senatrici di tutti gli schieramenti giocherellavano col cellulare. Neppure uno
seguiva il dibattito. A un certo punto mio nipote ha giustamente rivendicato il
diritto di usare l’iPhone a tavola.





Non
sempre il saluto romano è un omaggio al destinatario





Quando se ne va
un gentiluomo come Antonio Rastrelli, è meglio non accompagnarlo con commiati
ideologici. Una decina di fanatici offuscano il rispetto e l’ammirazione di
migliaia di persone che apprezzavano l’uomo, non il politico che aderì al
ventennio solo per motivi generazionali. Era l’epoca in cui le persone perbene
rispettavano l’istituzione, qualunque fosse e le erano fedeli. Non la tradivano
dopo la scomparsa. Però, divenuto governatore della Campania fu il presidente
di tutti. Ecco perché senza quel saluto inopportuno, anche il suo funerale
sarebbe stato di tutti.





Noi ci lamentiamo
della Raggi a Roma, ma c’è di peggio





Il sindaco di una
cittadina di provincia è giustamente indignato perché un tunisino ubriaco ha
dato fuoco all’auto di un disabile. E aggiunge su FB che in un paese civile un
simile danno va risarcito fino all’ultimo euro e l’autore espulso su 2 piedi.
Invece, in Italia se la caverà con una tiratina d’orecchie. L’addetto stampa
del comune, letta la notizia mentre era in vacanza, gli suggerisce di
cancellarla subito. In realtà, ubriaco era il sindaco e vittima il tunisino. A
incendiargli la macchina è un pover’uomo che non ci sta più con la testa.
Ognuno si tenga il sindaco che ha e si consideri fortunato.





Ogni
volta che si riesuma la foto di un parlamentare PD accanto a Almirante scoppia
lo scandalo





Eppure è il
ciclo naturale dell’italiano medio. Cominciò con l’essere fascista. Con
disinvoltura divenne democristiano e poi anche comunista. Possiamo essere
contemporaneamente qualsiasi cosa e il contrario. Ditemi chi non era di
sinistra quando il PD era al 40.08%. Adesso siamo incerti tra euroscettici e
populisti. In attesa che si chiarisca la situazione c’è chi si è addirittura
candidato alle europee in Francia, dove, pur non essendo conosciuto, ha un
seguito che lo manderà a Strasburgo appena definita la Brexit. È lo stesso
percorso che fece Carla Bruni. Perché criticarlo, pover’uomo?





Quando
la Giustizia sembra più una stupida vendetta





È imputato di
favorire l’emigrazione clandestina. Quindi, il divieto di tornare a Riace,
cittadina di cui è stato sindaco. Gli elettori non sono d’accordo con lui,
tanto da aver votato contro la sua mania di accoglienza. Adesso l’anziano
genitore è in cattive condizioni di salute. Ma lui non può accorrere al suo
capezzale. Come reiterare il reato o fuggire? Quale altro delitto potrebbe
commettere? A qualche km di distanza un ergastolano è stato rimesso in libertà.
Certo, l’omicidio è meno grave. È bastato un ricorso in cassazione. Lucano,
invece, dovrà rivolgersi al Capo dello stato.



Moondo
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