Stampare in quattro dimensioni: al CNR è possibile!

All’Istituto di Nanoscienze del Cnr sanno stampare in quattro dimensioni: altezza, larghezza, lunghezza e tempo, cioè gli oggetti che col passare dei giorni o dei mesi o degli anni si modificano. L’esempio più semplice: le bottiglie dell’acqua, che dopo svuotate s’accartocciano da sé. Andrea Camposeo: «Il prossimo traguardo sarà quello di materiali in grado di riconoscere la fine del proprio ciclo di vita e di auto-degradarsi quando la loro funzione si è esaurita, limitando l’impatto sull’ambiente». Le stampanti 3D costano sempre meno e promettono la fine, o almeno la crisi, delle produzioni standard: ognuno di noi, se capace di disegnare, potrà fabbricare oggetti di qualunque forma e dimensione, vale a dire pezzi unici, senza che ci sia più bisogno degli stampi delle produzioni in serie. L’esempio della casa d’argilla, venuta fuori in un paio di settimane dalla stampante bella e pronta, con impianti elettrici, finestre e pareti fatte con lo scarto delle lavorazioni del riso, al costo di poche centinaia di euro. Altro esempio: le protesi umane personalizzate, denti, apparecchi acustici, fino ai tessuti organici per i quali si adopera un bioinchiostro ottenuto dalle stesse cellule del paziente (dunque, niente rigetto). «Oggi all’Iit (Istituto Italiano di Tecnologia) si riescono a stampare pezzi di fegato, cuore, cervello e intestino lunghi 5-6 millimetri, e interi fogli A4 di pelle umana che tra 5-10 anni, finiti i test clinici, potranno servire a ustionati e a chi ha malattie cutanee» [Aluffi, Rep].





Quasimodo non è il vero traduttore dei lirici greci





Salvatore Quasimodo vinse il Nobel anche per la splendida traduzione dei lirici greci. Che non è però farina del suo sacco: carte conservate al Centro Manoscritti di Pavia e studiate da Elena Villanova, che ci ha scritto su un saggio (Nell’ombra del poeta. Quasimodo traduttore dell’Antologia Palatina, dal 17 gennaio in libreria per Carocci, pp. 220, € 33) mostrano che la vera traduttrice di quei versi è stata Caterina Vassalini, professoressa di greco e latino al liceo Maffei di Verona. In pratica: Quasimodo, alla maniera di Vincenzo Monti («gran traduttor de’ traduttor d’Omero», secondo Ugo Foscolo), è stato solo il traduttore di una traduttrice [Bossina, Sta].





Vertice notturno e scontro sui migranti tra M5s e Lega





Summit notturno di due ore tra Conte, Di Maio e Salvini, tornato di corsa dalla Polonia. Imprevisto e tenuto in parte segreto. Tema: che fare con i migranti della Sea Watch e della Sea Eye appena sbarcati a Malta. Alla fine due comunicati distinti. Quello del M5s dice: l’Italia accoglierà una decina di questi migranti («donne e bambini senza dividere i nuclei familiari») che saranno poi affidati alla Chiesa valdese. Quello di Salvini precisa: nessun migrante sarà trasferito in Italia finché gli altri paesi europei non avranno accolto decine di altri arrivati da noi negli ultimi mesi. In effetti il premier Conte chiederà un incontro urgente con il commissario europeo ai Migranti, Dimitri Avramopoulos, per far ricollocare gli oltre 200 sbarcati quest’estate in Italia tra Pozzallo e Catania che Germania, Olanda e altri sette paesi europei avevano promesso di accogliere senza poi dar seguito all’impegno. Salvini: «L’immigrazione la gestisce il ministro dell’interno». Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5s): «Il presidente del Consiglio è Giuseppe Conte e la politica migratoria è competenza del governo, non di un singolo ministro». Il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini Italiani». I migranti che la settimana prossima finiranno alla Chiesa valdese in Italia dovrebbero essere 15. Il consiglio dei ministri su reddito di cittadinanza e quota 100 è stato rinviato a domani. «Alla Lega dicono che può anche saltare tutto, se non verranno accolte le richieste, numerose, del vicepremier che dirige il Viminale».
«Prima del vertice Conte ha chiarito con i suoi collaboratori: “Io non torno indietro, mi sono assunto delle responsabilità che fanno parte del mio ruolo e lo spiegherò a Salvini, stiamo prendendo delle persone in una cornice di eccezionalità, per ragioni umanitarie”. Matteo Salvini ai suoi collaboratori comunica diversamente: “A Conte dirò che il Viminale resterà fuori da questa storia, li gestisca la Chiesa, la Caritas, non mi interessa, ma a questo punto, se non si può tornare indietro, significa che la Lega chiede una verifica su tutto”. Affiora persino uno scenario che potrebbe schiudersi il giorno dopo le elezioni in Abruzzo e che prevederebbe un cambio di governo subito dopo. Fra i leghisti si fanno addirittura i numeri di un’operazione che vedrebbe la rottura clamorosa dell’alleanza: “La quota 100 ce la approviamo il giorno dopo, e senza il reddito possiamo anche fare il taglio delle tasse. Bastano 55 responsabili alla Camera e 17 al Senato”» [Galluzzo, CdS]. «A questo punto, raccontano nella Lega, dipendesse solo dal leader forse manderebbe davvero tutto per aria per passare all’incasso elettorale. Ma come raccontano i suoi al governo, Salvini non ha alcuna garanzia che il capo dello Stato sciolga le Camere in caso di crisi. E seppure il Carroccio fosse il primo partito alle prossime elezioni, difficilmente Sergio Mattarella affiderebbe al capo del partito l’incarico di formare un nuovo governo. E allora il gioco della crisi forse non vale la candela. Non per adesso almeno, non fino al 26 maggio […] Il premier Conte prova a più riprese a parlare con Salvini, a contattarlo via messaggi. Ma il ministro non risponde. » [Lopapa, Rep].





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