Come arriva il materiale sanitario in Italia?

Il materiale sanitario per proteggersi
dal coronavirus viene fatto arrivare in Italia dalla Jas Jet Air Service, una
società milanese che ha ramificazioni in tutto il mondo. “Lavoriamo soprattutto
con aerei charter - spiega Biagio Bruni, fondatore e presidente della Jas -. Ma
siccome il trasporto aereo è bloccato, affittare un Jumbo 747 comporta spese
enormi. Dalla Cina ogni volo costa più di un milione di euro”.





Finora da Pechino sono arrivati a
Malpensa tre voli con carichi di abiti usa e getta, scarpe, vestiti protettivi,
mascherine e ventilatori. A bordo di due aerei sono stati trasportati 3 milioni
di mascherine che la Protezione civile aveva ordinato in Sud Africa. Altri 2
milioni di mascherine vengono dal Brasile.





“I nostri operatori - racconta Bruni
-, quando vanno a prendere in consegna il materiale da caricare sugli aerei,
prima di accettare la merce, aprono i colli e si assicurano che corrisponda a
ciò che era stato richiesto”.





In pochi casi si è verificato un
ritardo nelle consegne dovuto al fatto che gli accrediti bancari internazionali
richiedono a volte alcuni giorni per risultare eseguiti. “Quando il materiale
arriva su Malpensa o Fiumicino - dice Bruni - lo dividiamo e lo trasferiamo con
furgoni dove lo richiede la Protezione civile. Abbiamo distribuito anche
cuffie, guanti e altro materiale protettivo arrivato dalla Francia. Siamo
sempre noi a far arrivare a tutte le Regioni anche la merce acquistata presso
fornitori italiani”.





In Turchia la Regione Lombardia ha
acquistato 250 letti per gli  ospedali di
Vimercate, Lecco, il Sacco e soprattutto per quello allestito alla Fiera di
Milano. I dipendenti della Jas si sono messi al lavoro per farli arrivare in
Italia. I letti erano forniti da tre fabbricanti situati in zone diverse della
Turchia. “Enormi problemi - dice Bruni -. Due fabbricanti consegnano i letti,
li portiamo a Istanbul, ma alla dogana ci hanno fatto un sacco di storie. E’ andata
ancora peggio con il terzo fabbricante, il quale ci ha consegnato i letti senza
imballaggi idonei e siamo stati costretti a provvedere noi all’interno dell’aeroporto
turco.  Non siamo mai stati così sotto
pressione, queste sono le condizioni in cui lavoriamo e lasciatemelo dire, sia
la Protezione civile che la Regione Lombardia stanno facendo miracoli”.



Moondo
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