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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Ripartire da Sud. Ripartire dall’Italia

C’è una sensazione vicina alla certezza che emerge nel caos generato dalla pandemia. A dispetto di tutti gli slogan. Continuiamo a ripeterci che nulla sarà più come prima, immaginando l’avvento di un Paese più solidale. Ma la prospettiva reale è che usciremo da questa crisi più ineguali e distanti di prima. È la direzione che si profila lungo il crinale intrapreso. A parte il rifugio rassicurante dei pareri scientifici, è chiaro che nessuno sa realmente cosa fare. Legittimo. Comprensibile. Siamo in una fase senza precedenti nella storia repubblicana. Ma proprio per questo servirebbero una capacità creativa, un coraggio politico altrettanto inediti. Difficile. Utopico. Per la qualità della classe dirigente. E perché ripercorrere schemi conosciuti è la soluzione più immediata, meno rischiosa per cercare di contenere i costi sociali di una crisi devastante. Ma quali schemi? Quali sono i costi da contenere? Le fragilità da tutelare? La discussione è aperta. Ed è aperta - ma non abbastanz

La ricostruzione dopo coronavirus come il dopo guerra? Terza puntata

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Leggi qui il secondo articolo della serie " Dopo coronavirus come il dopo guerra ". Una immagine tanto sobria da diventare possente. Il 25 aprile il presidente della Repubblica sale da solo la scalinata del Milite Ignoto. Non fa discorsi: non c’è la consueta cerimonia. Ma manda un messaggio che vuole essere rassicurante: "l’Italia ha superato nel dopoguerra ostacoli che sembravano insormontabili. Ha saputo costruire il proprio futuro. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese più moderno." L'IRI - Istituto per la Ricostruzione Industriale  Ma le condizioni – abbiamo già detto – sono completamente diverse. Se da una parte non ci sono più case da tirare su, infrastrutture da rimettere in piedi, non ci sono neanche strumenti che quella ricostruzione hanno reso possibile. L’Iri, per esempio. Nato durante il fascismo, ha visto mettere in forse la sua stessa esistenza nell’immediato dopoguerra. Il clima imperante era quello del liberalismo spinto. Gl

Abbiamo imparato l'arte e non vogliamo metterla da parte

“Abbiamo imparato l’arte e non vogliamo metterla da parte” è lo slogan da cui partirà il 1 maggio la protesta pacifica di parrucchieri, estetisti e tatuatori contro la programmazione di riapertura degli esercizi predisposta dal Governo per lunedì 1 giugno. Sono circa 900 le attività in tutta Italia che oggi alzeranno la saracinesca e accenderanno le luci dei locali per manifestare. Viterbo, Civitavecchia, Roma, Santa Marinella, per il Lazio; Arezzo, Capalbio, Grosseto a rappresentare la Toscana e ancora Chieti, Parma, Santa Croce di Magliano (Molise) e Campobasso saranno in prima linea e a fare da eco ai colleghi di Liguria, Piemonte e Campania che già lo scorso 29 aprile hanno fatto sentire il loro disperato grido. Un momento pesante e difficile la fase 2, che avrà inizio il 4 maggio, che aveva fatto sperare la ripresa delle attività a molte partite iva ferme da ormai due interminabili mesi. Sessanta lunghissimi giorni con le serrande abbassate, che in questo caso diventeranno 90, e c

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Di Nunzia Di Laura È ormai notte fonda, sono seduta sul balcone di casa mia a cercare di guardare un cielo pieno di stelle, ma mi è impossibile perchè sono coperte dal tetto di casa, la noia mi assale, i miei pensieri si affollano ,solo un pensiero resta fisso nella mia mente : " Cosa farò quando potrò finalmente uscire? ". E allora inizio a programmare la mia prima uscita, cosa fare, dove andare, chi incontrare, cosa mangiare; per poi capire che dopo tutto questo trambusto vorrei fare una sola cosa: spegnere il telefono lasciarlo a casa e prendermi per mano e in un attimo sentire tutto quello che mi mancava, ľ odore del mare sulla mia pelle, il canto continuo delle onde che bagnano la riva, per poi alzare gli occhi al cielo e a guardare le stelle, che saranno le stesse di sempre, ma mi sembreranno più brillanti e belle. Ecco vorrei solo questo, restare sola con me e con nessun altro per qualche istante Poi dopo, però, vorrei tornare alla mia vecchia vita, anzi no; mi spiego

Una pausa per capire di più

Di Paola D’Agosto Ci troviamo chiusi in una bolla che sembra indistruttibile, invalicabile. Il futuro è mutato di colpo; il virus ha stravolto le nostre vite, mutando piani, progetti, ma ci ha portato la cosa più importante che forse iniziava a mancare nella nostra società: la solidarietà, l'unione per un unico obbiettivo: vincere questa battaglia ma per la prima volta tutti uniti, anche se solo virtualmente. Sembra che per la prima volta le distanze di nazionalità, sesso, etnia, ideologia siano cessate di esistere per salvarci e dimostrare che neanche un virus, invisibile e mortale può sconfiggerci fino a quando saremo uniti. Da soli si va più veloci, ma insieme si è più forti, ed è ciò che dobbiamo essere per sconfiggere una cosa che non conosciamo e non vediamo. In questo periodo pensiamo a cosa vorremmo fare quando tutto sarà passato: basterà riprendersi la propria libertà, libertà che ci sembrava scontata ma che dopo questa quarantena, questo periodo, apprezzeremo maggiormente

Poi lo faccio

di Simona La Porta Siamo giunti al cinquantatreesimo giorno di quarantena circa, e una delle domande più frequenti che ci poniamo è quando finirà. Ci siamo dedicati allo studio, alla lettura, alla cucina, abbiamo sperimentato nuove ricette, allenato il nostro corpo e ci siamo dedicati alla sua cura , insomma, abbiamo avuto modo di fare cose che prima i numerosi impegni non ci permettevano di fare! Ci siamo pian piano abituati a questa “quotidianità ristretta” e così abbiamo visto trascorrere due mesi senza neanche accorgercene, ma fortunatamente, grazie all’arrivo della primavera e delle belle giornate, stiamo avendo la possibilità di trascorrere un pò del nostro tempo fuori su balconi e terrazze e ciò ci fa sentire più liberi! Molte volte, nel primo pomeriggio frugo tra la galleria del cellulare e mi soffermo ad osservare con tanta nostalgia le foto, sia quelle più vecchie, sia quelle più recenti quando questa situazione era impensabile. La mia mente ritorna così a quelle date, provo

Ma è propria vera la leggenda dello Stellone?

Con il rituale tipico delle decisioni meditate e assunte in sedi caratterizzate da massima riservatezza (rectius: segretezza) è giunto all’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri (aspirante “Capo del Governo” di mussoliniana memoria, “con pieni poteri” addirittura nazisti) il “benservito” delle vere forze che, parte (minima) in modo palese, e parte (molto più consistente) in maniera occulta, decidono il destino del Paese. La fase di ricostruzione del “dopo-coronavirus” sarà, molto probabilmente, affidata ad altri:  a) che sappiano “leggere e scrivere”;  b) che possano circondarsi, non avendo complessi d’inferiorità da cui proteggersi, di gente che abbia una certa dimestichezza con le norme del diritto e soprattutto con la lingua italiana;  c) che non assumono provvedimenti ritenuti “palesemente illegittimi” dalla “scienza giuridica” accademica e ufficiale (magari non esente da colpe passate di “sfasci” economici o istituzionali e “ammantata”, per generosità del sistema mass-media

Cosa farò quando tutto questo finirà?

Di Marta Cavaliere In questa primavera insolita, diversa da tutte le altre, mi ritrovo a pensare spesso. Ho molto più tempo libero e inevitabilmente inizio a vagare tra mille pensieri. In queste giornate monotone, tutte uguali, che quasi non hanno un senso, l’unica cosa positiva è osservare dalla finestra un pesco fiorito. Che peccato però poterlo guardare solo da lontano e non poter sentire il profumo dei suoi fiori. In queste ultime settimane è diventato difficile anche semplicemente sorridere quando prima quasi non potevo farne a meno. La mia vita si è fermata a quel prima, quando mi lamentavo di ogni cosa e desideravo tanto una pausa da tutto ciò che mi teneva impegnata. La pausa è arrivata, ma qualcosa è andato storto: non la immaginavo così, non mi sarei mai aspettata qualcosa come una pandemia. Quanto mi pento ora di aver vissuto con inerzia molto del mio tempo. Che poi alla fine non era nemmeno vivere quello, ma soltanto far passare le giornate, non facendo caso alle cose belle

La consapevolezza di sé

Di Maria Teresa Bianco Sono ormai passate sei settimane da quando ci hanno imposto di restare a casa per la nostra sicurezza. Fuori dalla porta di casa però, nel mio giardino, per mia fortuna, ho comunque la possibilità di prendermi la mia ora d'aria e in queste settimane ho osservato intorno a me come la natura si stia riprendendo i suoi spazi. C'è un punto particolare dove, se si fa abbastanza attenzione e silenzio, c'è la possibilità di poter ascoltare le acque di un torrente che scorrono; quel torrente mi ha ricordato che il tempo non si è fermato, è andato avanti ma noi non ce ne siamo resi conto, rinchiusi non solo in una casa, ma soprattutto nella nostra testa, vittime delle nostre paure più segrete, forse la più grande quella del rimanere da soli in preda a paranoie, nell'orrore di essere lasciati da parte. Ecco per me questa quarantena non è stata del tutto una sciagura :ho riscoperto il piacere di stare in famiglia e ho imparato ad apprezzarne la compagnia, no

Ancora emergenza: tutte le forze in campo

Non si capisce se sia un destino o sia semplicemente un comportamento indotto dalla resilienza femminile da che i generi si sono differenziati nel corso dei secoli. Perché anche in questa ultima e drammatica circostanza, ovvero il malefico COVID19, il contributo delle donne all’andamento della cura e della prevenzione, nonché alla normalizzazione di una quotidianità anormale, si è dimostrato incontrovertibile e necessario in Italia come nel mondo. Ci sarà un futuro che farà i conti, oltre che con i numeri, con la storia delle persone in questa pandemia. Ci faranno i conti il mondo della scienza, quello della politica e quello della sociologia. Ci faranno i conti i sopravvissuti che ne trasmetteranno la memoria. Ci faranno i conti i bambini e gli adolescenti che hanno visto improvvisamente interrotte le certezze del loro mondo. E ci faranno conto, ancora una volta in modo diverso, le donne. Ma cominciamo dall’inizio. Tutto è iniziato in Cina da cui è partita la pandemia che si è svilupp

Le Regioni a guida centro destra si ribellano a Conte

Succede Oggi Piogge e temporali sul Nord. Sole e nuvole sul resto d’Italia • Giornata internazionale del jazz • Si riunisce il Consiglio direttivo della Bce • Il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il Decreto Aprile • Conte riferisce in Parlamento sulla Fase 2 • Innocenzo Cipolletta parla di tasse a Casa Laterza • D.n.a di Lillo e Greg disponibile su varie piattaforme digitali • Su Rai Tre Il giovane Karl Marx , su Rai 4 Detroit di Kathryn Bigelow, su Rai 5 il nuovo programma di Damiano Michieletto • Il Vangelo di oggi: «Chi crede ha la vita eterna». Lettera contro Conte di dodici governatori Dodici governatori regionali - tutti quelli di centro-destra - e il presidente della provincia autonoma di Trento hanno scritto a Mattarella una lettera in cui chiedono di avere mano libera nell’organizzazione della Fase 2. «La salute è il primo obbiettivo, ma non uò essere l’unico». I dodici + 1 richiamano l’attenzione del capo dello Stato anche sulla necessità di ripristinare il corretto gio

Il riallineamento di Repubblica nell’Italia storicamente contesa

Sintetizzando concettualmente la genesi dell’Europa occidentale, possiamo dire che essa è nata dall’incontro-scontro-fusione tra il mondo latino e il mondo germanico. Il mondo latino con l’Impero romano ne è stato il padrone assoluto fino al termine dell’Età antica. Il mondo germanico ha avuto il suo periodo di massima potenza dalle invasioni barbariche fino al Sacro Romano Impero di Carlo Magno, quindi per buona parte dell’Alto Medioevo. Durante tutto il Medioevo si è definita quella fusione tra i due mondi, che ha dato origine alle attuali nazioni europee occidentali. Una composizione che però è stata segnata e caratterizzata anche da aspre e secolari contrapposizioni. Il mondo germanico si era impadronito militarmente e politicamente dell’Europa occidentale a seguito dell’implosione dell’Impero romano d’Occidente, ma ben presto subì la colonizzazione culturale della più antica civilizzazione latina, soprattutto nei territori che erano stati sotto dominazione romana. La nemesi stori

Una nuova rinascita

Di Rachele Botte I giorni scorrono lentamente all'interno delle mura domestiche. E intanto, la situazione al di fuori di esse sembra dare qualche accenno di miglioramento. 'Quando finirà?' 'Quando potremo uscire di nuovo?' ci chiediamo in molti, vagando già con la mente nei luoghi dove vorremmo essere e pensando a quello che faremo una volta 'liberi'. Dopo questo lungo periodo di 'isolamento forzato' tutto quello che finora consideravamo normalità, quotidianità, ci sembrerà insolito. Guarderemo il mondo con occhi nuovi, pronti ad emozionarsi e lottare di nuovo. Percorreremo le solite strade, passeggeremo in riva al mare, torneremo ad uscire con gli amici di sempre, ma lo faremo con una nuova consapevolezza. Ogni gesto, ogni attimo sarà prezioso. Se prima, nel caos dei nostri pensieri e delle mille occupazioni giornaliere, talvolta anche futuli, dedicavamo distrattamente pochi minuti agli affetti e soprattutto, a noi stessi, d'ora in poi, non sarà

Siamo uguali: è meglio andare d’accordo

Di Nicola Cammarano Quando finirà la quarantena? È questa la domanda che milioni di italiani chiusi in casa si pongono Ormai la misura cautelare di fermare tutto è in atto da più di un mese e ha mostrato un’efficacia non indifferente nel ridurre il numero dei contagi. Noi tutti vogliamo ritornare a vivere all’aperto, recuperando le abitudini perdute . Però, per alcuni di noi, il ritorno alla vita di tutti i giorni sarà complicato. Basti pensare a chi ha sofferto, direttamente o indirettamente, per colpa del virus: il personale sanitario negli ospedali, le persone afflitte dal morbo e i familiari dei deceduti. In loro rimarrà indelebile la cicatrice causata da questa sofferenza. Ritornare a riprendere il proprio percorso dopo aver perso una persona cara, sarà cosa difficili da fare. Tuttavia, se da una parte il virus ha “danneggiato” la nostra vita, dall’altra ci ha dato qualcosa di prezioso e soprattutto unico: noi non siamo onnipotenti. Il Covid-19 ha, in un certo senso, unito le gent

Quando tornerà la libertà

Di Francesco Pilerci  16Covid-19 o Corona Virus questo è il motivo per cui tutti noi oramai siamo costretti nelle nostre case, privati delle nostre abitudini e di tutte le libertà che non pensavamo neanche di avere, costretti a ripetere ogni giorno le stesse cose, sempre come quello precedente, studiando qualcosa, stando sui social, cencando di trovare un modo per impiegare al meglio la giornata, senza farsi fagocitare dall'ombra nera della pigrizia. Questo virus oltre a toglierci le nostre libertà ci ha anche fatto un grande dono in verità. Ci ha donato la possibilità di vedere il mondo con degli occhi nuovi, sognatori di nuovi spazi e occasioni. Quando il virus sarà debellato e la nostra libertà ci sarà restituita noi tutti avremo nuove consapevolezze. Si tornerà dove si è stati bene con gli amici in ricordo dei momenti felici trascorsi in passato, cercando di crearne di nuovi e di cancellare questa esperienza così triste della nostra vita. Si vedrà ogni azione come unica cercand

Sogno di un domani

Di Paolo Filpi La quarantena che stiamo vivendo, oltre a modificare del tutto la nostra vita ci ha concesso l’occasione di riflettere e, in certi casi, di renderci conto di tutti gli errori fatti. Dai qui il desiderio di dare una svolta alla nostra esistenza quando tutto questo sarà finito, con un'unica prospettiva: vivere senza rimorsi. Dopo tutto la quarantena ci ha privato della quotidianità, della normalità ma non ancora della possibilità di sognare. Sogniamo la fine di questo tunnel buio, quando finalmente, aprendo la porta si rivedrà risplendere il sole davanti l’uscio di casa; s’immagina di poter riabbracciare e poter rivedere i nostri cari, i nostri amici, tutte le persone che in ogni momento si vorrebbero avere al proprio fianco. Si sogna di riscoprire il valore di tutto quello che la quarantena ci sta togliendo, i profumi della natura, la bellezza di un fiore che germoglia, il rumore delle onde che si infrangono sulla sabbia,l’immensità di un cielo stellato. Sogni e spera

Coronavirus e potere, quasi divino, della Giustizia

 La Democrazia parlamentare Neozelandese, indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico, ha comunicato di avere fronteggiato e sconfitto il Covid19. La Repubblica popolare Cinese, ex dittatura comunista convertitasi a una forma di capitalismo sui generis, ha dato prova di essere stata capace di raggiungere un analogo risultato. Conclusione incontrovertibile è che l’assetto costituzionale degli Stati ha un’importanza solo relativa nel debellare un virus. Nel mezzo, tra queste due punte, l’Europa e gli Stati Uniti d’America si dibattono in un marasma che sembra non avere mai fine. Il quadro è sconcertante: governi e parlamenti annaspano, confliggono nella ricerca spasmodica di rimedi con risultati positivi altalenanti e incerti; il potere centrale è in aperto contrasto con quello locale sulle misure da adottare; la classe politica è disorientata e divisa tra esigenza di tutela prioritaria della salute e necessità di non arrestare del tutto l’attività produttiva.  L’unico potere ch

Una seconda possibilità

Di Francesca Imbriaco I giorni continuano a scorrere inesorabilmente, senza sosta. Fissando l'orologio sembra quasi che le ore scorrino diversamente, in modo più dolce e lento. Mi siedo è penso a questa situazione infinita, nella quale non si ha la possibilità di fare nulla se non arrampicarsi su qualche notizia del telegiornale per sperare in un miracolo, che i numeri siano in calo, che i prospetti siano dei migliori, di uscire il prima possibile. La quarantena assume le sembianze di una prigione, concedendo solo qualche spiraglio di luce, qualche consolazione in questo triste presente. L'unico pensiero che risale alla mente, in ogni secondo della giornata, è la libertà, pensare che questa situazione sia transitoria mi fa sperare ad un futuro. Arriverà il giorno in cui potremo di nuovo uscire, la paura lascerà il posto alla felicità e alla spensieratezza. Questa speranza è l'unica ancora di salvezza in un mondo oramai grigio, cerco di tenerla ben salda in mente per poterla

Una diversa realtà

Di Rossella Cataneo L'obbligo di rimanere in casa ci ha colti un po' di sorpresa e ci ha travolti come una prigionia ingiusta. Ormai le giornate passano tra aule virtuali, compiti e videochiamate con gli amici. Prima della quarantena, la normalità per me era prendere il pullman per andare a scuola, tornare a casa, studiare, passare un po' di tempo con la mia famiglia ed uscire la sera con gli amici. Ora, invece, è formata da video lezioni mattutine, maratone su Netflix e videochiamate con gli amici. E' in giorni come questi che anche la più insignificante e piccola azione può essere qualcosa di importante. Il semplice desiderio di ritornare a stringere forte a noi tutte le persone a cui teniamo diventa sempre più forte. Sono sicura che le cose, una volta che questa situazione sarà passata, verranno viste sotto una luce totalmente diversa. Perché si capisce il valore delle cose soltanto quando si perdono? Quando finirà, finalmente, tutta questa agonia e saremo liberi di

L’amore al tempo dei DPCM

Siamo tutti abbastanza grandi per aver capito che dopotutto ha ragione Franco Battiato quando canta che la stagione dell’amore viene e va, all’improvviso senza accorgerti la vivrai, ti sorprenderà. Consapevoli che sia difficile al limite del possibile restringere l’amore nella definizione di concetti affrettati e sintetici, ricorriamo allo stratagemma di provare a parlare per immagini, richiamando suggestioni che forse più facilmente possono portarci dove vogliamo arrivare. E così scrivo per voi che vi sarete commossi con Amore e Psiche narrati da Apuleio e diventati secoli dopo marmo vivo nelle mani di Canova, con la letteratura cortes e le storie di Artù, Ginevra e Lancillotto ma anche di Tristano e Isotta, con il dolce stil novo e Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona di Dante, e con Michelangelo Buonarroti che nel marmo della Pietà fissa l’amore della Madre e del Figlio senza sfuggire alla poesia quando nell

Una vita riscoperta

Di Rosa Di Spirito Dopo aver passato settimane incollata davanti un televisore, sono arrivata al punto di chiedermi se esiste ancora una vita Non intendo una vita spericolata o da commedia romantica, ma semplicemente una vita al di là delle mura di casa e a contatto con gli altri esseri umani. Sono arrivata al punto di scorrere sulla galleria del mio cellulare e pensare: “che strano che era poter uscire” . Passo le giornate a chiedermi quando finalmente si potrà tornare alla realtà, ogni giorno che passa mi sembra di essere sempre più lontani dalla fatidica meta. Però poi torno in me e capisco che non potrà continuare per sempre. Durante questa quarantena ho riflettuto particolarmente su me stessa, sulla vita, sullo scorrere del tempo e sopratutto sul miglior modo in cui andrebbe speso. Ho capito cos’è davvero importante per me. Spesso non riusciamo ad aprezzare ciò che abbiamo fino a quando non ci viene tolto, passiamo le nostre giornate inconsapevoli dell’importanza di ogni minima az

Grazie Maestro, grazie Prof. Masullo

Il professore Aldo Masullo, nato ad Avellino nel 1923, è deceduto venerdi 24 scorso, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della cultura filosofica non solo italiana. È stato un brillante conferenziere, un virtuoso della parola,uno strenuo e appassionato difensore del pensiero libero. Non so se è pura vanità, forte sentimento di riconoscenza o una magica fascinazione la mia ma scrivere, anche se poche righe, su un grande come Aldo Masullo, un contemporaneo che è già un Classico, è stato irresistibile. Se, come avverte Calvino, un classico è sempre attuale, il prof Masullo non smetterà mai di parlare al nostro cuore prima che alla nostra mente. Ho avuto il piacere di conoscerlo di persona, addirittura di averlo come ospite a casa. Invitato dal sindaco del tempo, venne nel mio paese, Sessa Cilento, "senza code" per parlare di Filosofia all'interno di un programma culturale "Filosofia in piazza". Aveva accolto l'invito, con grande entusiasmo sia per la sua g