Nonostante tutto, è ancora Civitafestival

Si rinnova per il 32° anno l’appuntamento con l’arte, la musica e il teatro di qualità, dal 25 agosto al 6 settembre a Civita Castellana





“Nel Tempo del covid-19 il nostro imperativo è: Resistere!” con questo messaggio il direttore artistico Fabio Galadini consegna al pubblico l’ultima edizione del Civitafestival, la 32°, a ribadire la volontà di mantenere vivo il festival più longevo della provincia di Viterbo e tra i 10 del Lazio.





Nato nel 1989 come “Musica dai Borgia” per volontà dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Civita Castellana, il festival si è via via trasformato allargando la sua proposta, partendo dall’iniziale rassegna di musica da camera per diventare un contenitore di diverse discipline artistiche.





Mostre d’arte, presentazioni di libri, danza, teatro e soprattutto musica, lirica, sinfonica, jazz, elettronica e popolare. “Tradizionalmente il Civitafestival si pone come osservatorio privilegiato delle varie tendenze artistiche a partire dal territorio e offre uno spaccato dell’alto livello delle proposte della stagione” spiega il direttore Galadini. Anche quest’anno, nonostante le difficoltà che hanno colpito, tra gli altri e in particolare, tutto il settore dello spettacolo dal vivo, il Civitafestival propone 11 date di spettacoli, dal 26 agosto al 6 settembre, divisi tra le due location del Forte Sangallo e del Chiostro di S. Francesco, per le quali è prevista, assicura il direttore artistico, la scrupolosa osservanza di tutte le procedure anti-Covid per la sicurezza del pubblico e degli addetti ai lavori.





Mercoledì 26 agosto il concerto di apertura con l’Orchestra da Camera Domenico Scarlatti, dedicato al Maestro Ennio Morricone scomparso lo scorso 6 luglio. L’Orchestra diretta da Gianluigi Dettori con il soprano Domitilla Lai, eseguirà alcuni dei più famosi temi composti da Morricone per il cinema, altrernandoli con alcune celebri arie di Haendel.





Giovedì 27 agosto sarà presentato in prima assoluta, in contemporanea con l’uscita del disco, il nuovo lavoro del batterista americano John B. Arnold, che si muove da anni tra il jazz moderno e l’elettronica. Il progetto musicale si chiama TEKNA  e vede la collaborazione di Arnold con uno dei pianisti più importanti della sua generazione, Greg Burk.





Musica da camera programmata invece per venerdì  28 agosto con Sonate e Arie di Schubert, Rossini e Mozart, eseguite dal trio formato dai pianisti Enrico Mazzoni e Matteo Biscetti e dalla soprano Francesca Bruni.





Sabato 29 agosto protagonista il sax con Alma Sax Quartet, giovane quartetto di fiati umbro che proporrà un repertorio della tradizione americana, da Gershwin a Bernstein. 





Domenica 30 agosto torna il jazz di qualità con CGF Trio, Mario Corvini al trombone, Andrea Gomellini alla chitarra e Stefano Nunzi al contrabbasso. Un trio di grande pregio che sperimenta il suggestivo sound drumless con l’arrangiamento di standards della tradizione jazzistica.





Martedì 1 settembre sul palco del Civitafestival una delle più importanti voci del folk italiano e internazionale, Lucilla Galeazzi, accompagnata dalla chitarrista romana Stefania Placidi.





Mercoledì  2 settembre Vanessa Cremaschi e Giovanna Famulari renderanno omaggio alla grande Gabriella Ferri con Ti regalo gli occhi miei, mentre giovedì 3 settembre è programmato il primo appuntamento di teatro con un testo di Marco Andreoli diretto e interpretato da Daniele Pilli e Claudia Vismara, La consuetudine frastagliata dell’averti accanto.





Venerdì 4 settembre sul palco del Civitafestival torna il grande Enrico Pieranunzi con uno straordinario Piano Solo Unlimited. Il grande pianista eseguirà brani da film di Fellini, nell’anno del centenario della sua nascita, e composizioni di Bill Evans, nel quarantennale della sua scomparsa. Non può mancare un omaggio all’amico Ennio Morricone, nelle cui colonne sonore ha suonato decine di volte il pianoforte di Pieranunzi.  





Secondo, imperdibile appuntamento con il teatro sabato 5 settembre con l’ultimo lavoro del premio UBU Roberto Latini che adatta, dirige e interpreta il romanzo di Giovanni Testori, In Exitu.





Il 6 settembre chiude la 32° edizione del Civitafestival, Guenda Goria con La pianista perfetta, un concerto spettacolo sulla grande pianista dell’800 Clara Schumann, prodotto dalla compagnia Mauri Sturno per la regia di Maurizio Scaparro.





Anche quest’anno il festival non percepisce contributi pubblici, ma si sostiene interamente con fondi privati. “Il comparto spettacolo dal vivo e cultura sembra essere stata la prima vittima, per di più marginalizzata, di questa pandemia – commenta Fabio Galadini -  ma il settore veniva già da anni di crisi. Le istituzioni devono assolvere al compito di promuovere la cultura, bene immateriale di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo economico, un comparto che conta circa 400.000 addetti.  Il grado di civiltà di una comunità è direttamente proporzionale allo sforzo con il quale le istituzioni producono cultura, oggi questo imperativo costituzionale sembra non essere prioritario nell’agenda pubblica, e questo appare ancor più grave se si pensa che il nostro paese è il primo al mondo per patrimonio culturale. Siamo orgogliosi di essere riusciti a tenere in piedi questo festival, mantenendo inalterata la qualità che l’ha sempre contraddistinto, e ringraziamo tutte quelle realtà che ci hanno sostenuti in questo e negli anni passati con straordinaria lungimiranza, ma non possiamo non considerare che tutto ciò non rappresenta una conquista, bensì documenta la disattenzione delle istituzioni”.





Un’amara riflessione sullo stato delle cose nel nostro paese con cui è difficile dissentire e che fa ulteriormente apprezzare il lavoro di chi si impegna per mantenere in piedi, nonostante tutto, i presidi culturali nei nostri territori. Non resta che dare appuntamento allora per il 25 agosto all’ex Chiesa dei Cappuccini presso l’ArtCeram di Civita Castellana per la Conferenza stampa di presentazione, a cui seguirà l’inaugurazione della mostra “Florilegi”, opere di Emanuele Rossini, che rimarrà aperta per tutta la durata del festival.



Moondo
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