Buon Ferragosto, Viva Maria!

Ferragosto. La festa che è il culmine delle vacanze italiane è anche una delle feste più grandi dedicate alla Madonna. La devozione a Maria è ben solida nella tradizione cattolica: non è solo il frutto del sentimento collettivo verso una Madre ma è ben radicata nell'Antico e nel Nuovo Testamento.





Quando Dio maledice il
serpente nel Paradiso Terrestre parla dell'inimicizia fra lui e la donna e
predice che "ipsa conteret!!!": "Lei calpesterà" come
ripeteva volentieri Giovanni Paolo II (Genesi 3,15).





Nella Bibbia si trovano
nascite miracolose, cominciando da Sara moglie di Abramo che in tarda età
partorì Isacco e circostanze analoghe appaiono per le madri di Samuele e di
Sansone.





Isaia annuncia come segno divino che "la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele". Emmanuele significa Dio con noi.





Lo
stesso saluto dell'Angelo che noi traduciamo "Ave Maria" in ebraico è
"Gioisci Maria", un verbo che i profeti usano solo quando annunciano
il Messia.





L'allusione
allo Spirito Santo riporta al momento della creazione quando lo Spirito di Dio
aleggiava sulle acque. Ora di nuovo agisce lo Spirito Santo perché siamo al
momento di una nuova creazione. E’ proprio così: la nascita di Cristo
rappresenta un discrimine fra una vecchia e nuova umanità. Non a caso contiamo
gli anni dalla nascita di Gesù.





Lo
Spirito Santo fa sobbalzare il piccolo Giovanni nel seno di sua madre
Elisabetta. Lo Spirito e la gioia vanno sempre uniti: gioisci!





La
stessa Arca dell'Alleanza è considerata un'immagine di Maria.





Eva fu creata da e per
Adamo e Adamo trovò in lei un motivo di gioia profonda, tanto da prorompere in
un inno di ringraziamento. Genesi 2,25 aggiunge: “Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano
vergogna
”. Questa assenza di vergogna suggerisce la perfetta comunicazione
dei loro cuori. La prima conseguenza del peccato sarà invece il desiderio di
coprirsi. Incomincia la difficoltà di comunicazione fra uomo e donna, che
sembra insormontabile malgrado l’aspirazione di entrambi ad una comunione
perfetta. Maria, nell’essere perfetta donna, è capace di completa comprensione
nei riguardi di ogni essere umano, anche il più degradato. Per questo mi
commuove la festa dell’Immacolata, l’altra grande festa di Maria,  perché è la festa della Donna che davvero mi
comprende. Quella Donna a cui rivolgo lo sguardo di un amore che non conosce
noia. Come Adamo ha fatto festa quando ha visto Eva, a maggior ragione mi va di
festeggiare la Madre e l’Amica a cui posso dire tutto, che sempre mi comprende
e m’insegna ad amare senza misura.  Mi dà
il giusto criterio e mi porta per mano a imitare Gesù.





La delicatezza di Maria si
rivela nelle nozze di Cana: “non hanno
più vino
” ma in quella circostanza, a noi così ben nota, si rivela anche la
potenza della sua intercessione. A Gesù che dice: “Non è venuta la mia ora”, Maria non risponde ma dice ai servi “fate ciò che Lui vi dirà”. E’ un
episodio che non mi stanco di meditare. Maria è consapevole di chi è suo Figlio
e la sintonia fra i due non ha bisogno di parole. Non è venuta l’ora? Se c’è
sintonia con Gesù l’ora è sempre quella giusta. Il cuore di Maria è capace
di smuovere il cuore di Gesù. Se il Vangelo ci riporta con dettagli l’episodio
è perché lo Spirito Santo vuole che comprendiamo quale prodigio ha compiuto
creando Maria.





Maria c’insegna a pregare. La fede non ci consente di vedere il futuro: significa camminare nel buio affidandoci a Dio e a quanto ci ha rivelato. Maria non conosce nei particolari ciò che accadrà ma medita gli avvenimenti nel suo cuore e tira le conclusioni. Il suo dialogo con Dio segue gli avvenimenti rapportandoli alla volontà di Dio e ne accetta le conseguenze.





1513-Madonna-della-seggiola-Raffaello-Galleria-Palatina-Firenze
Madonna della seggiola - Raffaello (1513) Galleria Palatina. Firenze

Una cosa sa Maria del suo
futuro: che una spada le trapasserà l’anima. La profezia di Simeone le resta
nel cuore ma è un dolore che la rende grande. Mentre Abramo obbedisce a Dio
dandogli suo figlio e ne riceve una benedizione imperitura, in modo analogo
Maria offre suo Figlio. In entrambi i casi la Provvidenza tramuterà quei dolori
in gioia ma all’origine c’è una risposta di amore e di fede. Come Abramo è
padre della nostra fede così Maria è la madre della nostra fede: “Beata colei che ha creduto”, le dice
Elisabetta.





Maria è la madre della
nostra allegria. L’angelo quando la saluta dice “gioisci”. Usa le stesse parole
che hanno usato i profeti che, oltre alle punizioni che Dio infliggerà al suo
popolo, più volte predicono la grande felicità che visiterà Gerusalemme e che
ricadrà su tutti i popoli. E perché Maria gioirà? Perché è piena di Spirito
Santo. Lo Spirito Santo (cioè la grazia di Dio) porta la più grande felicità.
Comprendiamo che così si risolve l’apparente contraddizione fra la valle di
lacrime in cui ci troviamo e la grande felicità di Gesù risorto. Come lo
Spirito Santo fece balzare nel seno di Elisabetta il piccolo Giovanni, per noi
incontrare Maria è sobbalzare di gioia perché ci porta Gesù.





Maria è figura della
Chiesa proprio per questo: Maria ci porta Gesù e il compito della Chiesa è
questo: portarci Gesù.





Non a caso il momento
solenne di Pentecoste, quando comincia davvero il cammino della Chiesa su
questa terra, giunge mentre Maria prega con gli Apostoli. Maria stavolta è
nominata per prima. Un altro segno che lo Spirito di Dio vuole che la nostra
fede tenga in conto Maria in modo privilegiato.





Come si fa a non tenere in
conto la maternità di Maria quando Gesù dice a Giovanni “ecco tua madre” e a
lei “ecco tuo figlio”? Un affidamento cosmico che fa sì che per Maria siamo
tutti figli unici e che lei sa vedere anche nel più disgraziato degli uomini
l’umanità di suo figlio Gesù. Dobbiamo approfittare, anzi abusare di questa
maternità





Maria è anche madre della
mia vocazione cristiana. Il ritorno alla vita di fede è dovuto alla devozione
alla Madonna che è rimasto in me sempre assopito quando credevo di averlo
relegato lontano dal mio cuore. Poi ho scoperto che anche per gli altri è stato
così. All’inizio di ogni chiamata cristiana c’è lo zampino di Maria che fa
rinascere nel cuore Gesù.





L'Ave Maria è un
succedersi di complimenti alla Madonna tratti dal Nuovo Testamento e dal
Concilio di Efeso ("Madre di Dio"). C'è una sola richiesta:
"prega per noi peccatori ora e nell'ora della nostra morte"...  Ora e in quell'ora della morte. Mi colpisce
il riferimento a quel momento e mi vengono in mente le immagini della Pietà
così numerose in tutta la storia dell'arte: Maria che si china pietosamente sul
Figlio morto. Ecco, io sto chiedendo questo: che Maria in quell'ora si chini su
di me (su di noi) con lo sguardo amorevole della madre. Diceva Joseph Ratzinger
che i santi svelano un particolare aspetto del volto di Dio. Maria ne svela il
volto misericordioso: quello che si scorge nello sguardo di una madre
addolorata. E' grande la Provvidenza di Dio che non si è limitato
all'incarnazione ma ci ha dato una madre così cara, così femminile, che
provvede ora e in quell'ora... Chiedo e spero di avere Maria vicina in
quell’ora.





Diceva San Josemaría: “A
Gesù si va – e si “ritorna”- sempre per Maria” (Cammino 495).





Una volta mi chiesero di mandare una email di incoraggiamento ad una persona che attraversava un momento di crisi coniugale. Non sapendo che pesci pigliare buttai giù una preghiera a Maria. Non so che effetto abbia avuto ma la preghiera mi è diventata cara e la rileggo ogni mattina:





Maria, madre e regina mia,
dammi la felicità di saper amare. Soprattutto quelli che sono vicino a me, malgrado i loro difetti e grazie ai loro difetti. Perché questa è la vera felicità: saper voler bene. Questa è la mia vocazione, a cui mi chiami col tuo esempio.
Dammi la forza di essere buono. Le cattiverie mie e altrui sono conseguenza della debolezza. Con la tua forza saprò essere buono, sereno e comprensivo.
Dammi la serenità di vedere in ogni avvenimento, anche doloroso, la mano della Provvidenza e la forza redentrice della sofferenza. Ricordami che ogni dolore ha un valore fecondo quando è unito alle sofferenze di tuo Figlio.
Difendimi dalla tristezza, che è l'alleata del nemico, e aiutami a essere fonte di gioia e ottimismo per quelli che mi stanno attorno.
Ti bacio caramente come tuo figlio piccolo, stammi vicino. Ogni mia preghiera e azione cominci con te e finisca con te.



Moondo
https://moondo.info/buon-ferragosto/

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