Carrà tra Japino e Sinatra

Ai
tempi in cui si mise con Sergio Japino scrissero cose tremende, la più gentile
delle quali era «La bella incontra la bestia».





«Furono
cattivi, anzi mostruosi ed è inutile dire una balla: Sergio ne soffrì. Che
posso dirle? Con lui ho tantissime cose in comune, anche impensabili, e Sergio,
tra l’altro, non è mai stato brutto. Qualcuno ha mai fatto un appunto così su
Costanzo e Maria De Filippi? Non credo».





Quante
volte si è innamorata davvero?





«Lei mi è anche simpatico, ma questi sono cavolacci miei».





Raffaella Carrà
Raffaella Carrà. Photo Credit: Brevenews

Cosa
è importante nell’amore?





«Ridere
e non farsi troppe domande. Può essere una storia di tre giorni o lunga tutta
la vita, ma se inizi a chiederti quanto durerà è già finita».





Con
Frank Sinatra non iniziò neanche.





«Ma senza attrazione fisica, cosa vuole che inizi? Lui era molto simpatico, ma non mi piaceva. Non volevo essere la pupa del gangster. Mi aveva fatto arrivare una collana. “Devi prenderla”, mi dissero perentori quelli del film. La misi dentro un posacenere. Me la rubarono. Ecco che fine fece la collana di Frank Sinatra» [Raffaella Carrà a Malcom Pagani, Vanity].





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